Durante il periodo di dottorato svolto nel laboratorio del Prof. Paolo Bonaldo, ho avuto modo di lavorare con un interessante organismo modello, lo zebrafish. Ho pubblicato il mio primo lavoro (lo si può scaricare a questo link in cui caratterizza l’espressione del Collagene VI nei diversi tessuti del modello pesce.

Questa piccolo “pesce di laboratorio” presenta innumerevoli vantaggi, come, ad esempio, la completa trasparenza in età embrionale, che consente di monitorare lo sviluppo dei diversi organi e tessuti in maniera molto più agevole rispetto al topo.
Ho sfruttato queste risorse per studiare a fondo quali siano i meccanismi molecolari in cui il Collagene VI (COL6) ha un ruolo critico. Inizialmente ho identificato precisamente l’espressione del COL6 e la sua deposizione nella matrice extracellulare ai diversi stadi di sviluppo embrionale e postnatale sia nei muscoli scheletrici che nei diversi organi. Successivamente mi sono focalizzata nello studio di uno zebrafish geneticamente modificato, da noi prodotto mediante la nuova tecnologia del “genome editing” ed incapace di produrre COL6 (zebrafish COL6 null). Sono riuscita ad evidenziare come questo organismo modello presenti dei difetti neuromuscolari paragonabili a quelli osservati nel topo knockout, di fatto eleggendolo ad eccellente modello per lo studio delle patologie da deficit di COL6 e lo screening ad ampia scala di farmaci e lo studio di approcci terapeutici mirati.

Inoltre, utilizzando diversi modelli di zebrafish transgenici chiamati reporter perché capaci di esprimere specifiche proteine fluorescenti in determinati tessuti, sono riuscita ad identificare che l’assenza del COL6 determina caratteristiche alterazioni a carico di una nuova e specifica via di segnalazione intracellulare durante lo sviluppo e accrescimento dell’organismo. Questo sarà il punto di partenza per il mio prossimo progetto di ricerca che avrà l’ambizioso obiettivo di identificare quale sia il “ponte molecolare” tra il COL6, presente all’esterno della cellula, e i difetti cellulari finora ampiamente studiati e descritti.
Lo zebrafish COL6 null rappresenta dunque un modello estremamente utile e promettente, che permetterà non solo di fare nuova luce sui meccanismi molecolari che sottendono le patologie da deficit di COL6, ma anche di testare possibili terapie. Infatti lo zebrafish è l’organismo modello vertebrato di elezione per lo screening su larga scala di potenziali farmaci.
Continuerò, assieme ai miei colleghi, a lavorare quotidianamente con perseveranza ed entusiasmo, convinta che passo dopo passo si possa arrivare ad una sempre più completa comprensione e ad un efficace trattamento delle patologie da deficit di COL6.

Un caloroso saluto ai soci e sostenitori dell’associazione Col6 Italia ONLUS,

Valentina Tonelotto