In questo libro, l’autrice — affetta da una distrofia muscolare rara — ricostruisce il percorso di narrazione autobiografica che ha proposto, in qualità di counselor, a un gruppo di madri di bambini e bambine con patologie simili, nell’intento di offrire uno spazio in cui potersi confrontare senza sentirsi giudicate e, soprattutto, senza giudicarsi.
Attraverso un’intervista strutturata secondo le tecniche del counseling motivazionale e del counseling narrativo centrato sulla soluzione, sostenute dalla sensibilità di chi ha vissuto la stessa situazione «dall’altra parte», le donne rileggono in modo libero e autentico l’esperienza della maternità, raccontando la fatica di convivere con la sofferenza, la stanchezza quotidiana, la gioia nonostante tutto, ma anche il rimpianto per aver perduto o dimenticato una parte profonda della propria identità. Che comprendono di dover ritrovare, perché è necessario prendersi cura di sé — come donne, oltre che come madri — per potersi prendere cura degli altri.

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